Festa di Maria SS. La Donna Nuova

 

Programma Festa 2019

 

Fra’ Giovanni dei Cappuccini ci racconta che la Donna Nuova era la Festa più importante e antica della Città, seconda solo alla Festa della Patrona e al SS. Crocifisso Abbandonato di Papardura. Il trionfo della Madonna col Cristo Risorto si svolgeva il terzo giorno di Pasqua con l’accorrere di tutta la città, dei canonici e della soldatesca. Già nel 1473 abbiamo notizie della Festa e di particolari dettagli del suo svolgimento. Le antiche immagini furono sostituite nel 1617, quando l’allora Procuratore Don Pietro Butera commissionò le nuove statue all’artista scultore di Nicosia Giovan Battista Li Volsi.
Per la Donna Nuova e per la Festività di Pasqua il Collegio solea organizzare elemosine per i poveri e nel 1579 si comprarono frumento, una vacca e duecentocinque arance; nel 1580 si comprarono una salma di frumento ed una vacca da dare ai poveri; nel 1588 si comprarono la vacca per la Festa di Pasqua per i poveri e duecentocinque arance; nel 1589 si comprò la vacca per i poveri; nel 1590 si comprarono carta, chiodi e spago per addobbare la Chiesa dopo averla colorata.
Nel 1967 non si fa la processione della Donna Nuova perchè‚ non si raggiunge il numero dei portatori.
Dal 1970, per lo stesso motivo, non si fa la processione e bisognerà aspettare il 1983 per riprenderla.

Vari sono i privilegi accordati alla Festa:

 

Privilegio accordato da Angelo Campochiaro Dottore in Sacra Teologia, Priore della Cattedrale di Catania e presentato alla Curia spirituale della Città di Enna al Protonotario Apostolico Don Mariano Petruso il 17 gennaio 1617 per la processione delle nuove statue;

 

Autorizzazione in data il 17 Giugno 1618 dal Vicario Paternò di poter effettuare la festa entro i quindici giorni dal martedì di Pasqua in caso di maltempo;

 

Il 31 Ottobre 1662 viene concesso dal Cardinale Astallo, Vescovo di Catania, il privilegio di poter effettuare la Festa di pomeriggio;

 

In un anno ignoto (dopo il 1785) la Festa di S. Maria la Nuova viene spostata alla Domenica in Albis, prima di mattina e poi di pomeriggio dopo la Spartenza.

 

Nell’ ultimo decennio la Festa è ritornata durante la settimana ma il Sabato dopo Pasqua.

La Processione

 

Il simulacro viene portato a spalla da sessanta confrati per le vie storiche del quartiere della Donna Nuova ed attraversa tutta la parte alta della città sino alla Chiesa Madre. Dopo la benedizione ritorna per la Via Roma sino alla piazza del Carmine e risale con una tradizionale corsa sino alla Chiesa salutato dal suono delle campane. Al termine i fuochi d’artificio, unici nei riti pasquali ennesi, salutano la Resurrezione del Salvatore unito alla Vergine.

 

Festa dei S. Martiri Innocenti

 

Nell’antichità la Festa più sentita era senz’altro quella dei Santi Innocenti. I testi, che si conservano nell’Archivio, affermano che sin dal 1400 la Sacra Reliquia era conservata nella Chiesa di S. Cataldo perchè‚ lì era tenuta sempre accesa la luce del SS. Sacramento. La sera prima della Festa, vale a dire il 27 Dicembre, con solenne processione, i Confrati l’andavano a prelevare per portarla nella Chiesa della Donna Nuova e il 28 si svolgeva la festa vera e propria. La sera, con un’altra solenne processione, veniva ritrasportata nella Chiesa di S. Cataldo per essere conservata un altro anno. Alla processione partecipavano le Confraternite e gli altri Collegi, nonché il Clero e le autorità con il Senato in prima fila. Era addobbato un carro con una rappresentazione di statue di legno raffiguranti la scena dell’uccisione dei fanciulli. Il carro era trainato da buoi bianchi, i Confrati tenevano una torcia a vento accesa.

E’ del 6 Novembre 1523 il privilegio di poter svolgere la processione dei Santi Innocenti concesso da fra Giovanni Giuveni, Priore della Sede Vacante del Vescovato di Catania in Palazzo Terra di Calascibetta, e presentato il 15 Novembre 1523 a Pietro di Pancrazio, Vicario della Città di Castrogiovanni.

In questa Festa, organizzata prevalentemente per i fanciulli della Città erano distribuiti dolci e frutta. Leggiamo nelle cronache manoscritte conservate nell’Archivio del Collegio che per la Festa del 1540 si comprarono miele e “giugiulina” (molto probabilmente per fare un dolce tipico). Nel 1579 si comprarono “aranci e cannola”. Nel 1586 si comprarono arance e noccioline e sappiamo, per la prima volta, che i Confrati dormivano in Chiesa per guardare “la roba”, fatto che si è conservato fino a qualche decennio fa, anche se per le novene di Natale, dato che si era perduta la memoria storica della Festa. Nel 1586 scoppiò una lite con il Parroco di S. Cataldo sulla proprietà della Reliquia dei Santi Innocenti. Il Parroco si rifiutò di dare la Reliquia ai Confrati che erano andati a prelevarla. Vi fu una regolare causa che si risolse con l’ordine di restituirla dato il 27 Maggio 1588 da parte di fra Andrea Vicario Generale di Catania. In questi due anni la Festa si continuò a celebrare, infatti nel 1587 si comprarono “nocciole per la Festa degli Innocenti”. Nel 1589 ancora una volta i Confrati rimasero la notte della Festa degli Innocenti a guardare la Chiesa.

Il 18 giugno 1610 il Rettore del Collegio Don Pietro Butera, con atto in Notaio Pietro de Gangis, commissiona all’orefice Giovan Battista Butera da Caltagirone la costruzione di una gamba reliquiario con relativo piede dove incastonare la Reliquia dei SS. Innocenti, fatta in argento, per il prezzo di denari 1 e once 19.

Nella Chiesa vi era un grandissimo quadro dello Zoppo di Ganci che rappresentava la Strage degli Innocenti, (vedi Cap. VII) e il 26 Settembre 1613 fu concessa l’autorizzazione al Rettore Paolino de Milana di poter fabbricare una cappella e una sacrestia dove riporre il quadro.

Particolare sino a qualche anno fa era la festa di Natale. Infatti, nelle Novene di Natale i Confrati rimanevano la notte a vegliare la Chiesa e arrivavano le cornamuse ingaggiate dal Collegio che passavano per tutto il quartiere. Si faceva un’emozionante vestizione di un neonato, dei bambini  erano vestiti dei bambini come degli angioletti ed erano posti sull’altare. Nel 1965 quest’antica tradizione è scomparsa.

Le altre Feste che si celebrano nella Chiesa della Donna Nuova

 

Nella Chiesa del Collegio per tutto l’anno si celebrano molte feste, molte delle quali sono d’antica istituzione.

 

Si solennizza il Mese di Maggio in onore della Madonna. In tale occasione la Statua della Donna Nuova è privata del SS. Salvatore ed esposta da sola per tutto il Mese.

 

Il Collegio solennizza anche il mese dei morti e leggiamo nelle cronache del 1589 che si celebrò  la Festa dei morti e si preparò una pietanza.

 

Nella Chiesa della Concezione si svolgeva la Festa dell’Immacolata, l’8 Dicembre, ma sulle modalità di celebrazione ogni traccia è andata perduta.

 

Il 9 Giugno si festeggia S. Onofrio. Altre Messe erano celebrate in onore di S. Emerenziana, di S. Lorenzo, di S. Vincenzo, di S. Rosalia  e di S. Apollonio.